Buon compleanno X: Rebirth, forse siamo noi a non averti ancora capito!

In origine, volevo scrivere un articolo simile a questo articolo ieri come annuncio sul gruppo Steam, ma non sono riuscito a trovare le parole giuste per iniziarlo e, inoltre, la bassissima partecipazione dei membri in quel gruppo – ovvero non c’è – mi ha portato a desistere dal farlo Forse, vedere qualcosina in più dei soliti tre o quattro pollici all’insù potrebbe risultare simpatico…

Poi mi sono ricordato di avere un blog tutto mio da portare avanti!

È passato un anno dalla pubblicazione di X Rebirth e posso tranquillamente affermare che questo gioco è cambiato in maniera radicale ad ogni aggiornamento, sia prima che dopo l’uscita. Non so cosa c’è sotto il cofano – o meglio lo so, ma non in maniera approfondita – ma credo che alla Egosoft siano riusciti a creare un motore di gioco veramente malleabile, perché altrimenti non mi spiegherei come sia possibile ogni volta aggiungere delle caratteristiche nuove con dei semplici script. Praticamente, ad ogni patch aggiungono un mod nuovo fatto da loro.

In tutto questo tempo mi sono sempre chiesto come giocare al meglio perché l’interesse di questo gioco era dire basta al passato. Motore nuovo, meccaniche nuove, idee nuove, inutile continuare con il vecchio sistema. Parlando con dei veterani dei giochi di X, dove con la parola “veterano” intendo che hanno giocato a X-BtF nel 1998, la sensazione di rigiocare al primo capitolo della saga era veramente forte: una sola nave da riparare che sarebbe rimasta con noi per sempre, uno spazio sconosciuto da esplorare e da capire, numerose navi ai nostri ordini che però non potevamo pilotare. Molto diverso da quanto ero abituato a fare.

Come molti di voi, anche io ho giocato ai vari giochi successivi a X2 sempre nello stesso identico modo perché, grafica a parte, le meccaniche erano sempre quelle ed erano anche molto basilari e semplici, al contrario di quello che viene costantemente detto da chi non le ha mai volute capire. C’era un menu per ogni cosa e ogni cosa la si trovava in un menu. Spostarsi nei menu era veramente semplice e si potevano richiamare con le opportune scorciatoie. Occorreva ricordarsi che per dare un ordine ad una nave bisognava prima chiamarla, via mappa oppure via menu delle proprietà. Credo che la cosa più difficile sia capire che nelle fabbriche si comprano i prodotti e si vendono le risorse, non  il contrario. Tutte cose a dir poco semplici. Ecco, tutto questo in XR non vale più, quindi occorre iniziare nuovamente da capo.

Due anni fa o forse meno, ero arrivato ad un punto con Albion Prelude chiedendomi se il metodo canonico di gioco fosse quello corretto oppure se tutti, me compreso, avevano semplicemente preso la strada corta che avevamo imparato in X2, o anche prima, continuando a ripeterla come delle macchine. Il metodo canonico di cui parlo credo sia il modo in cui tutti giocano: ho una nave, cerco di migliorarla facendo missioni, i soldi arrivano dalle mie stazioni/complessi, l’obiettivo è poco ambizioso (qualche stazione, supportare lo svolgimento delle trame). Lo standard per TC/AP (li prendo ad esempio perché sono quelli più giocati attualmente) vuole che le navi siano le più comune e semplici da possedere: un Nova, una Springblossom, un Boreas, fine dei giochi. I complessi costruiti, sempre per TC/AP, sono di solito quelli di prodotti illegali messi in settori sconosciuti. Chi già ha un po’ di pazienza si compra una Cobra e fa qualche abbordaggio giusto per collezionare tutte le navi. Chi si annoia dopo le prime ore installa qualche mod-cheat e va avanti un’altra ora prima di rinunciare completamente al gioco perché “troppo difficile” (sì, certo,… come no…). È veramente raro trovare un giocatore che sperimenta nuovi metodi di giocare e che è capace di dire “No! Non mi comporto come tutti gli altri!” e si diverte a modo suo come a lui piace.

In un paio di partite, durate troppo poco a dire il vero, avevo provato a sperimentare nuovi metodi di gioco. Partite basate sul non avere stazioni per spremere a fondo la parte di combattimento. Partite senza sparare un colpo per spremere l’economia. Partite basate sulla gestione delle proprie navi e non sul prendere la solita nave invincibile. Partite legate ad un’unica razza (giocare ad AP da Terrestre senza mai usare una Spring e invadere gli Argon con le proprie è un’esperienza EPICA!). Tutti test da cui ho ricavato dei risultati interessanti – che potrei anche pubblicare un giorno, da qualche parte… forse… se li trovo ancora.

L’XFF – di tre anni fa! – era già un altro modo di giocare più nuovo, divertente e appassionante, ma non è durato molto e trovare ogni volta i partecipanti è dura e soprattutto è qualcosa che si situa agli estremi delle capacità del gioco. Un’esperienza veramente coinvolgente e nuova sotto tutti i punti di vista.

Questo approccio analitico l’ho applicato anche a X Rebirth. Quello che ne è uscito è stato strano: il metodo canonico non è per niente applicabile e nemmeno esiste! E non parlo della mancanza di navi ma della mancanza e diversità delle meccaniche! Se uno vuole giocare a XR come se fosse in TC perché “vuole sfruttare la sua esperienza” non solo si ritrova spaesato ma viene anche castigato: l’approccio è totalmente differente. Molte critiche che ho letto in giro riguardavano sempre il confronto con i giochi precedenti, ma secondo me questo confronto non è possibile e non va fatto. Un esempio molto semplice: nei giochi della trilogia per comprare una nave questa veniva spawnata ad un cantiere e gestita da un computer di bordo; in XR dobbiamo costruirla e poi dotarla di un euipaggio. Stazioni? Peggio ancora! Non basta più un TL ma servono anche le risorse per costruirla e l’equipaggio per gestirla. Vogliamo prendere una nave? L’abbordaggio è simile dato che dobbiamo difendere le scialuppe e distrarre la nave, ma poi dobbiamo anche portare l’equipaggio e portarla via in salvo! Facciamo anche un esempio commerciale. Nella trilogia c’era il fantomatico Software Commerciale Mk3 che permette di rendere autonoma una nave; ora invece le navi sono tutte dei MORT, un sistema per gestire i mercantili che pochi utilizzano perché occorre pensare prima di comprare.

Questi sono solo degli esempi sul perché è inutile comparare i giochi e trovo un peccato che si comparino giochi differenti perché si fa un paragone azzardato. Esagerando, potrei dire che la parte FPS sulle stazioni è fatta male perché in Unreal Tournament ci sono le armi e qui no. Come detto, ho esagerato, ma è quello che il mio cervello pensa quando leggo certe comparazioni. E sinceramente, non mi sembra che la gente faccia comparazioni tra Starcraft e Age of Empires (sì ho letto chi ha fatto paragoni e sto ancora ridendo ora per le motivazioni…).

Quindi per quelli che non amano leggere le divagazioni di un vecchio corsaro dalla barba lunga, per favore, smettetela di fare paragoni tra giochi differenti e giocateli. Non vi piacciono? Ditelo! Non campate scuse e ricordate che da quando è uscito X Rebirth, tutti gli altri giochi di X sono ancora pienamente giocabili e nessuno verrà a cancellarli dai vostri hard disk 😉

4 risposte a “Buon compleanno X: Rebirth, forse siamo noi a non averti ancora capito!

  1. Qualcuno mi ha chiamato? 🙂
    Poi qualcuno me lo spiega quel contrassegno eh 😀
    Forza me!

    E un affettuoso saluto ai coraggiosi e indomiti abitanti di Campobasso 😛

    E anche se in leggero ritardo, auguri a XR…dopo un anno il bambino comincia a camminare sulle sue gambe…

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